DEUS EX MACHINA

Riccardo Tennenini

Il sistema della IBM riproduce il funzionamento del cervello di base dei mammiferi: evolvendosi attraverso migliaia di input fino ad arrivare a processare algoritmi, percezioni, pensiero e azioni. Per la sua costruzione i ricercatori di SyNapse utilizzano sistemi di elettronica neuromorfica, adattiva, plastica e scalabile. Riuscendo a, creare in questo modo una specie di “computer cognitivo”. Sfruttando i progressi della nanotecnologia, hanno ideato chip delle dimensioni di un micron quadrato. Hanno quindi disposto i chip in una sfera di carbonio delle dimensioni di un pallone da basket, a sua volta immersa in una lega di gallio alluminio, un metallo liquido, che garantisce la massima conduttività. Il serbatoio contenente la sfera, un potente router wireless collegato a milioni di sensori distribuiti in tutto il mondo e connessioni Internet. I sensori raccolgono input da telecamere, microfoni, manometri, termometri, robot, sistemi naturali (deserti, ghiacciai, laghi, fiumi, oceani e foreste pluviali). SyNapse processa le informazioni e apprende automaticamente le caratteristiche degli innumerevoli dati acquisiti e le relazioni esistenti tra loro.

La funzione segue la forma – neuromorfica – e un sistema hardware, che riproduce il cervello, dà autonomamente vita all’intelligenza. Ora, SyNapse riproduce i trenta miliardi di neuroni e i centomila miliardi di giunzioni connettive, o sinapsi, del cervello umano.1 Se dovessimo infine paragonare ciò che abbiamo detto in questo articolo relativo a l’essere umano, IOT sarebbe il sistema nervoso con i sensi, i big data l’informazione contenuta nel cervello, e gli algoritmi dell’IA, usati per interpretare l’informazione in entrata è la cognizione. Questi 3 fattori vengono chiamati internet cognitivo e ubiquo. A questo punto la differenza con l’essere umano sarà minima, e limiti naturali come la differenza che non soccombe alla morte biologica e le capacità di comprensione sono infinite. La capacità di elaborazione e apprendimento rende ancora più chiaro ed evidente il distacco tra i due. I neuroni umani scambiano i segnali elettrochimici con una velocità massima di circa 150 metri al secondo, mentre la velocità della luce è di circa 300 milioni di metri al secondo, circa due milioni di volte più veloce. Inoltre, i neuroni possono generare un massimo di circa 200-1000 potenziali d’azione o “picchi” al secondo, mentre il numero di segnali al secondo nei moderni chip per computer è di circa 3 GHz (circa 20 milioni di volte maggiore) e dovrebbe aumentare di almeno un fattore 100. La rete potrebbe in teoria funzionare circa un milione di volte più velocemente di un vero cervello, sperimentando un anno di tempo soggettivo in soli 31 secondi di tempo reale.2 

Su un supercomputer con una velocità di 36,8 petaflop, all’incirca il doppio di quella del cervello umano, un’IA è in grado di perfezionare la propria intelligenza. Può riscrivere i suoi stessi programmi, in particolare le istruzioni operative atte a migliorare le propensione all’apprendimento, il problem solving e i processi decisionali. Contemporaneamente, esegue il debug del proprio codice, rilevando e correggendo gli errori, e misura il proprio QI sottoponendosi a una serie d’intelligenza. Ciascuna riscrittura non richiede che qualche minuto.3 Quando l’IA supererà l’intelligenza umana, raggiungerà un nuovo grado di consapevolezza noto come AGI.4 Il ricercatore di IA americano Eliezer Yudkowsky è molto ottimista sullo sviluppo di un AGI. Secondo la sua idea la natura ha sviluppato l’intelligenza generale una sola volta con l’esistente. Oggi il nostro cervello è 4 volte più grande degli scimpanzé impiegando 5 milioni di anni circa la selezione naturale ha consentito all’esistente un graduale aumento delle dimensioni del cervello, dando alla luce in questo modo la creatura più intelligente di tutte. Altrettanto l’esistente come ha fatto la natura e la selezione naturale dovrebbe riuscire a creare a sua volta una nuova intelligenza pari alla propria ma in molto meno tempo. Durante la conferenza di Shanghai dove si è svolto il World Artificial Intelligence Conference tra il presidente di Alibaba Jack Ma e il CEO di Tesla Elon Musk, Musk ha detto che l’IA non sarà come un essere umano intelligente, ma sarà molto di più. Il paragone tra IA e IQ sarà così abissale che noi non siamo neanche in grado di concepirlo. Ha poi aggiunto: “la rivoluzione dell’IA rende il cervello umano obsoleto”. Questo è possibile grazie all’incalcolabile fonte di informazioni (Big-Data) che riesce a ottenere e immagazzinare nella sua memoria da Internet, da tutti i dispositivi smart collegati ogni giorno alla rete sparsi nel globo. Questo assimilare un’infinità di dati la alimentano in modo che la sua intelligenza si avvicini sempre di più al modello di un bambino che apprende.

NOTE

1 https://blogs.scientificamerican.com/news-blog/computers-have-a-lot-to-learn-from-2009-03-10/

2  spkurdyumov.ru/economy/artificial-intelligence/

3  J.Barrat, La nostra invenzione finale, l’intelligenza artificiale e la fine dell’età dell’uomo,Nutrimenti, Roma, 2019, pag.21.

4  Artificial General Intelligence.

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